Slow Food

Pubblicato su 08 novembre 2022

Slow Food


Slow Food è stato coniato dall'omonima organizzazione come termine per indicare un cibo piacevole, consapevole e regionale e descrive un movimento di contrasto al fast food uniforme e globalizzato. Il movimento, nato in Italia, cerca di preservare la cucina regionale con prodotti vegetali e animali locali e la loro produzione locale.
Il fondatore e presidente internazionale Carlo Petrini ha definito i concetti base della "Nuova Gastronomia" come punto di riferimento nel 2006: 
Buono, pulito e giusto. 
Secondo Petrini, se manca un elemento, non è Slow Food. Il logo di Slow Food è la chiocciola come simbolo di lentezza e il termine Slow Food è protetto a livello internazionale come marchio di immagine verbale.
In questo contesto, Slow Food è sinonimo di prodotti dal carattere autentico (regionali, stagionali), prodotti e gustati in modo tradizionale o originale. Il cibo coltivato, prodotto, venduto o consumato secondo i criteri di Slow Food è destinato a rafforzare i cicli economici regionali e a ricollegare le persone alla loro regione con gli occhi, le orecchie, le bocche e le mani. 
Spiegare gli obiettivi del movimento:

  • Il divertimento è al centro dell'attenzione e tutti ne hanno diritto.
  • La qualità richiede tempo.
  • La qualità ecologica, regionale, sensuale ed estetica è un prerequisito per la fruizione.
  • Il gusto non è una questione di gusto, ma una dimensione storica, culturale, individuale, sociale ed economica di cui vale certamente la pena discutere.

A livello internazionale, gli obiettivi del movimento includono principalmente la conservazione della diversità biologica e culturale nel settore alimentare, la promozione di una produzione alimentare artigianale e rispettosa dell'ambiente, la promozione del gusto e dell'educazione alimentare e il sostegno del contatto diretto e della solidarietà tra produttori, consumatori, commercianti, chef, scienziati e altri attori del mondo alimentare.